Sabrina Impacciatore intervistata da Michela Tamburrino per La Stampa del 5 aprile.
“Ogni sera è un’esperienza differente il contatto con un testo di incredibile introspezione psicologica e di finezza di pensiero e di indagine. Un viaggio in un’ossessione d’amore per il primo uomo che ha posato su di lei il suo sguardo e che sarà il suo carnefice. La via crucis di una donna che si ciba di assenze. Talmente forte il testo che l’altra sera, proprio al Gobetti ho avuto l’esperienza artistica più potente della mia vita, ho sentito la gente che era tutt’uno con me. Un attore quando realizza la sua missione è un canale che trasferisce emozioni universali. Sono uscita dal teatro in estasi assoluta. Ecco, finalmente l’esperienza con un personaggio sfaccettato, una rarità.”
